L’animazione si può definire come una pratica sociale che ha come finalità la presa di coscienza e lo sviluppo delle potenzialità latenti di persone. Si propone di favorire l’emergere di risorse, bisogni, aspettative, sentimenti e capacità. Le finalità generali dell’animazione sono:
1. Sviluppare le capacità relazionali e comunicative
2. Sviluppare le competenze e le risorse autonome
3. Promuovere il benessere e la qualità della vita
Nelle residenze per anziani l’animazione ha il compito di tutelare il rapporto individuo-contesto sia per ciò che riguarda la vita dei soggetti ai quali si rivolge l’intervento, sia per tutti quelli che vivono e gravitano in quel contesto (operatori, famigliari, amici, volontari).
L’ospite deve vivere in un ambiente il più stimolante possibile; vanno ascoltate e valorizzate le capacità della persona. Un ambiente attento ai bisogni, “caldo” è un supporto alla piena riuscita dell’intervento di assistenza alla persona.
Animazione non significa intrattenere o far trascorrere più o meno piacevolmente il tempo libero, ma facilitare processi attraverso i quali le persone riscoprono le capacità di abitare il tempo che vivono.
Quando si parla d attività di animazione occorre riconoscere dei principi fondamentali:
Il gioco è uno strumento utile per differenti scopi, caratterizzato dalla libertà di partecipazione e dal valore simbolico e sociale. Può stimolare piacere ed interesse e favorire il divertimento, la cooperazione, la competizione. Va scelto e programmato con cura perché richiede una buona conoscenza dei livelli di comprensione dei partecipanti e delle loro capacità di prestazione. Possiamo distinguere i giochi in tre differenti tipologie:
Le attività ludiche sono dei mezzi per raggiungere diversi obiettivi e vanno strutturate e progettate in base ai diversi ambiti d’intervento e alle caratteristiche delle persone e del gruppo ai quali si rivolgono.
Tali attività sono finalizzate alla valorizzazione della cultura personale e collettiva delle persone/utenti e della comunità. Sono momenti che attraverso differenti strumenti (cinema, lettura di giornali, libri di narrativa e poesia, visione di diapositive, mostre, concerti, gite, feste a tema, giochi, etc.) servono per conoscere, rinforzare, rievocare e legittimare esperienze e valori che caratterizzano la cultura delle persone, dei gruppi e delle comunità, stimolando il contatto con la realtà sociale e permettono alle persone di esprimere la propria cultura di soggetti e di gruppi “attivi” anche dentro le istituzioni della cura. Ne sono un esempio: la stampa forum (incontri dove l’animatore presenta e discute le notizie di giornali e riviste, presentando temi aperti, scegliendo con le persone argomenti e supportando l’espressione personale e il confronto collettivo), il giornalino (impegnativo, ma molto coinvolgente, è veicolo di informazione che attraverso diversi stili e contenuti ha l’obiettivo di far circolare dati ed opinioni dentro e fuori dal servizio e allo stesso tempo permette agli utenti e agli operatori di svolgere un’attività complessa dove la creatività e la fantasia vengono valorizzate).
Favoriscono il benessere psico-fisico attraverso il mantenimento dei legami affettivi famigliari e sociali con il contesto d’origine e con il nuovo contesto in cui le persone vivono, contribuendo ad un’evoluzione positiva dell’identità delle persone stesse (es. contatti interno-esterno, mirati a sviluppare relazioni significative: incontri anziani-bambini delle scuole, allestimenti di mostre, spettacoli, creazione di pubblicazioni, video o altro su differenti temi, in condivisione con il territorio).
Favoriscono gli atteggiamenti socializzanti e cooperativi nel gruppo e la valorizzazione delle abilità di ognuno e dell’autostima. Hanno lo scopo di arrivare alla creazione di prodotti comuni, rispettosi del contributo di ognuno. La creatività del singolo e quella del gruppo trovano spazio in laboratori che utilizzano diverse tecniche e materiali (come ben indicato in testi e riviste specializzati facilmente reperibili in biblioteca, edicola e libreria).
È importante che non ci siano condizionamenti preordinati e che si lasci spazio alla libertà espressiva e comunicativa di tutti (utilizzo di colori, immagini o ritagli per realizzare murales, stampe con timbri o stencil, colorazioni di foto, mobiles, mosaici o collages; utilizzo di altri materiali per realizzare gioielli, decori per la personalizzazione di ambienti o altro ancora).
Una volta impostato il lavoro di approfondimento della conoscenza degli ospiti, si passerà a uno schema di progettazione vero e proprio, che prevede una scansione della giornata e una più ampia visione sulla settimana e sul mese lavorativo. La stesura particolareggiata del programma sarà, naturalmente, effettuata personalizzando le attività sull’ambiente operativo e andrà plasmata su quelli che sono i desideri degli ospiti e le loro inclinazioni.
Non andrà mai abbastanza ripetuto, infatti, come l’animatore non debba mai imporsi alle persone a cui si dedica, ma, anzi, sia suo preciso dovere dare all’anziano la possibilità d’essere protagonista della propria esistenza e la capacità di ridefinire un proprio ruolo.